il Dera

DeraLuca era un bambino silenzioso e riflessivo. O meglio, era silenzioso e riflessivo rispetto a me che ero bambino impulsivo e chiacchierone. Siamo cresciuti in un quartiere in cui le strade si chiamavano come nazioni. Via unione sovietica, via grecia, via svezia_ quando uno andava a giocare sotto il porticato degli altri veniva considerato un vero  e proprio straniero. Non sempre, non durante il gioco, solo dopo il danno. Solo quando il pallone andava a rompere un vetro, quando una bici graffiava una mercedes, quando un sasso scagliato per gioco colpiva sulla fronte la sorellina di un amico. Ecco, quando succedeva ciò lo “straniero” era il primo indiziato.

– Sei sempre te che fai casino, perchè non te ne vai a giocare nel tuo cortile? Questa è l’ultima volta che ci facciamo sgridare per colpa tua

E cosi periodicamente venivo ostracizzato da una via o da un parchetto. Succedeva una volta all’anno piu o meno. Cosi vagavo per il quartiere in cerca di una compagnia nuova con cui scorrazzare, dire cazzate e fare danni. (questa cosa dell’essere ostracizzato succede ancora oggi a dire il vero, ma ad una frequenza molto piu bassa e da persone sempre meno intelligenti, fortunatamente!) Cosi capitò che dopo via Ungheria (specchietto rotto con palla da baseball), via Canada (prato di sterpaglie dato alle fiamme con petardi fuori controllo) e via Repubblica Domenicana (semplice astio col bulletto in carica) mi ritrovai a frequentare via Jugoslavia.

La banda che si aggirava in questa via era pacifica, socievole e dagli interessi variegati. La frequentai dai 10 anni fino alla maturità, che in un quartiere periferico si raggiunge a 15 anni. Poi gli anni passano, si cambia città, si cresce e quelle persone con cui si è condiviso tanto svaniscono inevitabilmente. Poi arriva facebook e ogni tanto sbuca una richiesta di amicizia che sa di biciclette smontate, scarpe sporche di fango, magliette sudate, orari da rispettare, prime sigarette. Qualche giorno fa ho ritrovato questo ragazzino (ormai ex ragazzino) con gli occhi grandi e i modi gentili. E come sospettavo è diventato un adulto attento e intelligente, curioso e saggio. Fa il fotografo e il videomaker. Il suo sito si chiama come lui, Luca Deravignone. Le sue idee e le sue motivazioni sembrano essere rimaste giuste. pulite. sane_ bene il Dera!

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