di cerotti, lavandini, zucche durissime e promesse mantenute

cerottoNon usavo un cerotto da almeno vent’anni. Non ne ho piu sentita l’esigenza. Non perchè volessi fare il chucknorris della situazione o perchè non mi tagliassi mai. Non li usavo perchè li credevo inutili. Il cerotto della mia infazia era un menzognero che prometteva di tenere il tuo graffietto al sicuro da pericolosi batteri per ore ed ore di gioco spensierato mentre invece finiva per rivelarsi un goffo adesivino bucherellato che durava attaccato alla pelle si e no 5 minuti! I cerotti (assieme ai lavandini con la fotocellula che si attivano quando togli le mani e smettono di erogare acqua appena le rimetti sotto il getto) sono tra le piu grandi delusioni della mia infanzia!

_deluso dai cerotti iniziai a suonare il Basso_

bass clefIl basso elettrico mi sembrava affidabile e sincero. Lui non mi avrebbe promesso cose che poi non sarebbe stato in grado di mantenere. No, lui faceva bum bum sotto alle canzoni che mi piacevano! Lui chiedeva poco e dava molto. E’ con queste promesse che mi ha rapito e fatto suo. E più il tempo passava e più scoprivo la profondità e la complessità di questo strumento. Così ho iniziato a cambiare Basso ogni sei mesi! Posso dire, come Rocco in vestaglia, che ne ho avuti molti, anche tre alla volta. Li ho comprati e venduti, prestati e regalati, me li sono fatti rubare e li ho modificati armato di cacciavite e martello. Un edonista del Basso elettrico! Ma gli anni passavano e ogni strumento che mi capitava tra le mani mi lasciava sempre un po’ d’amaro in bocca…era sempre bello al 90% e non mi sono mai sentito pronto per “sposarmi” con un Basso!
– Oh, intendiamoci – ho avuto decine di strumenti magnifici che mi hanno fatto capire sempre piu profondamente quale è il MIO suono e cosa voglio da uno STRUMENTO, ma nonostante ciò la mia sete di qualcosa di piu a fuoco, di qualcosa di piu semplice e diretto, non si è mai placata.

zucca[interno, giorno, cucina, musica di sottofondo, un uomo sta tagliando della zucca]
– cazzo quanto sei dura amica zucca, non vuoi proprio finire nel soffrittino che sto preparando e scioglierti tra la cipolla e il pomodoro?
SssFFFFffTOK    <- suono di un affilatissimo coltello che sfugge dalla sua sede e si conficca tra l’unghia e la prima articolazione del pollice sinistro, che per pura coincidenza significa in lingua zucchese – “no, non voglio finire tra la cipolla e il pomodoro, grazie comunque per l’invito”.

AAAAhhhhhhh, quanto sangue, AAAhhh mettilo sotto l’acqua corrente….AAAAhhhh che male esce ancora un sacco di sangue, AAAhhhh scottex, nastro da elettricista, fagottone_ UUhhh, tranquillo, emergenza rientrata, accidenti che paura… si, ma ora come faccio ad andare alle prove? Non posso suonare con un pollice grande come una pallina da tennis! – Aiuto AnnaManna che posso fareeee?

– Se vuoi ho un cerotto! – fa AnnaManna dall’altra stanza
– Un cerotto? Ma guarda che non è un graffietto…. e poi ci devo suonare mica stare fermo!! Che vuoi che risolva un cerotto?!!! No guarda, passami la gaffa e strappa una manica alla camicia blu che risolvo in un attimo….
– UUhhh quante storie per un taglietto, ora mettiamo un cerottino e passa tutto

_cerottinosultaglio e il mondo non è più stato lo stesso_

Mi sono trovato sulla ferita una roba da film di fantascienza, trasparente, sottilissima, saldata al mio dito come una seconda pelle. Senza angoli che si alzano, perfettamente aderente, elastica.
Ci erano riusciti! Avevano risolto tutti i problemi. Finalmente, dall’intuizione di Earle Dickson del 1921, la tecnologia era riuscità ad arrivare dove il sogno umano si era spinto gia da anni! Funziona! Mi è rimasto appiccicato tutto il giorno, tenendo i lembi della ferita ederenti. La sera ci sono andato a nuotare e lui ancora fieramente resisteva. Addestratissimo ad affrontare intemperie ed ambienti ostili il cerotto del 2013 resiste sempre, sotto ogni attacco_ che bambini fortunati che vedo attorno a me, loro cresceranno con delle promesse mantenute, in un mondo che fa quel che dice di saper fare. I giorni seguenti, nel pieno turbine da “mi merito del progresso anch’io” contatto questa piccola liuteria artigianale milanese che produce strumenti in alluminio, la NOAH, che mi risponde entusisticamente! Vado a suonare i loro strumenti e provo la stessa sensazione che avevo provato col cerotto qualche giorno prima_ Funzionano! Rispondono al mio tocco in maniera incredibilmente dettagliata, hanno una chiarezza elegantissima, sostenuta da una panza solida e regolare. La forma è quella classica del precision ’51, le misure sono quelle, i bassi NOAH sono la risposta del 2013 al sogno di Leo Fender! Tutte le note basse hanno uguale peso, il sustain è poderoso. Spingendo un po’ si arriva facilmente ad una saturazione tipica del suono precision, quello di James Jamerson e Donald Duck Dunn per intenderci. L’alluminio usato per costruirli è lo stesso con cui fanno gli aerei, leggero e resistente. Il suono è inaspettatamente caldo, il metallo sembra avere più anima del legno! Completamente made in Italy. Non potevo partire per 4 concerti in Giappone con Sananda Maitreya e lasciare questo gioiellino in Italia! Così l’ho portato con me a Tokyo e Yokohama!

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Quest’esperienza giapponese è stata incredibile. I giapponesi sono persone meravigliose e colme di attenzioni. I bassi Noah suonano come il mondo si aspetta dal made in Italy.

p.s. – in Giappone i lavandini con la fotocellula capiscono esattamente quando sei sotto il rubinetto e vuoi l’acqua e quando hai finito e devono smettere. [Arigatooo]

Sananda Maitreya & the Nudge Nudge – Return to Zooathalon Japan Tour

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Fantastico mini tour in Giappone con Sananda Maitreya

ON STAGE:

Sananda Maitreya: gtr, piano, vox
Nik Taccori: drum, bv
Enea Bardi: bass, kazoo

F.O.H.: Matteo “il Sergente” Sandri

due locali magnifici (Motion Blue di Yokohama e il Blue Note di Tokyo) – una settimana ai confini della realtà tra ciliegi in fiore e uomini con la mascherina, guida a sinistra e sapori esotici

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Un ringraziamento a Noah guitars e a Canopus drum per i magnifici strumenti

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